Toccami, tocca questo vivo fuoco.
Vivimi, vivi il mio caldo sangue.
lo sono solo, se ti faccio il filo
tu mi mandi a fancuccia.
Sono spacciato: come devo fare
per farmi baciare da te.
Se divento un bruto assassino
forse parlano di me - AMAMI -
ed in galera mi mandano lettere
con un bacio nella busta.
Vivimi, vivi questo dolce sogno.
Spegnila, spegni la tua cieca rabbia.
Ho cento anni e non ho più storia,
piove il lerciume addosso.
Tu accompagni la bambina a scuola,
hai una fitta nel petto.
L'oroscopo leggi per campare
e mi fai la morale, - AMAMI -
ma non mi tocchi e non vivi il mio tempo.
Una foglia si accartoccia.
Toccami, toccami, tocca questo vivo fuoco.
Prendimi, prendimi, prendi questa persa vita.
I sentieri sono impervi, le strade
sono piene di cavità.
Il serbatoio della mia macchina
non è mai stato traboccante.
La burrasca comincia a scrosciare.
Allontani la mano, - AMAMI -
la tua mano dalle mie fantasie.
Gli occhi mi cadono in terra.
Stringimi, stringi il tuo salvagente.
Salvati, brilli questo alto faro.
Giulia e Romeo sono tra le stelle
per una breve eternità.
Tu ti districhi in mezzo al traffico,
l'autostrada è lunga,
a pieno regime di giri vai,
porti gli occhiali scuri AMAMI -
e gli orecchini d'oro. Tu vai lontano,
tu testarda sempre di più.
Vivimi, vivimi, vivi la mia rara fiaba.
Mangiami, mangiami, mangia il maturo frutto.
Scippo una vecchia, tutti raccontano
di me, quindi tu ti giri
a pensarmi con la coda dell'occhio.
Io non coltivo illusioni.
Tu sei stata l'aurora rosseggiante
prima di una giornata AMAMI -
di vento freddo e di pioggia battente.
Ti mando un mazzo di rose.
Il tram ha chiuso le sue porte e sferraglia,
un barbone si strascina lento nella città.
Mi raccomando a Dio.
Ugo Bortolin